Domani 21 marzo è la giornata internazionale delle foreste.
Dal 1990 il mondo ha perso 178 milioni di ettari di foreste, un’area grande quanto la Libia. Il tasso di perdita netta di foreste è diminuito sostanzialmente nel periodo 1990-2020 per la riduzione della deforestazione in alcuni paesi, oltre all’aumento della superficie forestale in altri attraverso il rimboschimento e l’espansione naturale delle foreste.
Il tasso di perdita netta di foreste è diminuito:
- 7,8 milioni di ettari all’anno del 2018 decennio 1990–2000
- 5,2 milioni di ettari all’anno nel 2000–2010
- 4,7 milioni di ettari all’anno nel 2010–2020.
Il tasso di declino della perdita netta di foreste è rallentato negli ultimi dieci anni.
La FAO definisce la deforestazione come la conversione delle foreste ad altri usi del suolo (indipendentemente se sia indotto dall’uomo). “Deforestazione” e “cambiamento netto dell’area forestale” non sono la stessa cosa: quest’ultima è la somma di tutte le perdite di foreste (deforestazione) e tutti i guadagni di foreste (espansione delle foreste) in un dato periodo. La variazione netta, quindi, può essere positiva o negativa, a seconda che i guadagni superino le perdite, o viceversa.
Qui di seguito un’infografica che evidenzia le 5 nazioni con più ettari di foresta.