Combattere l’isola di calore: superfici riflettenti e più alberi in città

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Che cosa è l’isola di calore?

Il fenomeno “Urban Heat Island” (HUI) consiste in un significativo aumento delle temperature all’interno di un ambito urbano rispetto alle zone suburbane limitrofe.

Questo fenomeno dipende in particolar modo dalla struttura urbana, che determina:

  • densità e altezza degli edifici;
  • ampiezza delle strade;
  • materiali con cui vengono costruite le città, a cui corrispondono una specifica albedo (la frazione di luce riflessa da un oggetto o da una superficie rispetto a quella che vi incide), capacità termica ed emissività.

Tale fenomeno non è determinato soltanto dai fattori sopraelencati: la quantità ridotta di vegetazione comporta una riduzione dei processi di evapotraspirazione facendo sì che ci sia meno vapore acqueo nell’atmosfera e, di conseguenza, una minore mitigazione della temperatura atmosferica.

Inoltre, il surriscaldamento dovuto all’isola di calore causa l’intensificarsi dei moti ascensionali e aumenta il verificarsi dei temporali che riversano molta acqua al suolo in poco tempo.

La differenza climatica tra i centri urbani e le aree rurali non si estrinseca solo in termini di temperature, ma riguarda anche altre variabili. Ad esempio, i venti in città hanno una minore velocità trovando un ostacolo negli edifici presenti.

In sostanza, per mitigare gli effetti negativi del fenomeno sopra descritto e garantire una migliore vivibilità dell’ambiente urbano, le azioni da intraprendere devono essere mirate alla limitazione delle aree impermeabili e all’implementazione dei sistemi a verde, attraverso la costituzione di nuove siepi, filari alberati e spazi verdi, ma anche utilizzando tecnologie innovative come la messa a dimora di vegetazione in aderenza (pareti verdi e tetti pensili).

Anthemis Environment, è sensibile ai fenomeni climatici che colpiscono le città e grazie ad un’esperienza decennale nel settore, fornisce competenze specifiche per la realizzazione di opere a verde in grado di mitigarne gli effetti.

(di Erika Rizzuto)

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