BLUE AND GREEN INFRASTRUCTURE per città più resilienti

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Le Infrastrutture Verdi (IV, in inglese Green Infrastructure – GI) che comprendono anche le infrastrutture blu (legate agli ambienti acquatici), costituiscono una strategia chiave delle politiche europee mirata a ricollegare le aree naturali ai centri urbani ed a ripristinarne e migliorarne il ruolo funzionale.

Che cosa sono e perché sono fondamentali nello sviluppo delle città oggi.

L’Unione Europea descrive le Infrastrutture Verdi e Blu come “una rete pianificata strategicamente di aree naturali, seminaturali insieme ad altri elementi ambientali, progettata e gestita allo scopo di fornire una vasta gamma di servizi ecosistemici quali ad esempio:

  • la depurazione dell’acqua,
  • una migliore qualità dell’aria,
  • lo spazio per il tempo libero,
  • la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico,
  • la tutela e l’incremento della biodiversità in ambito rurale e urbano

Queste reti di spazi verdi (terrestri) e blu (acquatici) permettono di migliorare la qualità dell’ambiente e di conseguenza la salute e la qualità della vita dei cittadini. Essa inoltre sostiene un’economia verde e crea opportunità di lavoro. La rete Natura 2000 costituisce la spina dorsale dell’infrastruttura verde dell’UE” (European Commission 2016). È questa la definizione utilizzata dalla Strategia sulle Infrastrutture Verdi della UE.

Nello sviluppo delle nostre città, si è a lungo considerato le acque fluviali e meteoriche come qualcosa da respingere e allontanare, trascurando la possibilità di gestirne in maniera sostenibile il ciclo e rispettarne il valore. Come ben appurato, per effetto dei cambiamenti climatici le precipitazioni oggi si concentrano in eventi sempre più frequenti e di maggiore durata ed intensità, mettendo a dura prova i sistemi urbani, di per sé già molto fragili. Le acque pluviali scorrono sulle superfici impermeabili delle città e raggiungono, troppo velocemente, le reti di raccolta, mancando così l’occasione di infiltrarsi nel suolo, depurarsi, raggiungere le falde acquifere, essere trattenute temporaneamente in bacini ed evaporare, oppure essere stoccate per più lungo tempo in funzione di utilizzi successivi. La realizzazione di sistemi di drenaggio urbano sostenibile per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici ha in sé enormi potenzialità paesaggistiche. Si tratta di ripensare la gestione dei deflussi superficiali, in un’ottica di integrazione con l’infrastruttura verde ottenendo così ulteriori benefici quali: il miglioramento del microclima urbano, la riduzione dell’isola di calore e dell’impatto che le ondate di calore causano alla salute di ognuno di noi.

Le infrastrutture verdi e blu possono essere pensate a diverse scale – edificio-quartiere-città – e prevedere più elementi (tetti verdi, bacini temporaneamente inondabili e di bioritenzione, piazze della pioggia, sistemi infiltranti, giardini, parchi, aree boscate, ecc.) che lavorano in connessione fra di loro e con altre infrastrutture verdi e blu.

Restituire permeabilità ai suoli urbani, restituire spazio e tempo alle acque, reintrodurre la natura in città, creando nuovi paesaggi, producendo benefici ecosistemici, elevando la resilienza urbana ai cambiamenti climatici, creando spazi pubblici fruibili per la socialità, il gioco, il benessere, la salute e la sicurezza delle persone: sono questi gli obiettivi che una progettazione integrata delle infrastrutture blu e verdi può e deve perseguire nella città che si rigenera e trasforma.

Anthemis Environment, è sensibile ai fenomeni climatici che colpiscono le città e grazie ad un’esperienza decennale nel settore, fornisce competenze specifiche per la realizzazione di opere a verde in grado di mitigarne gli effetti.

(di Erika Rizzuto)

 

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