Coltivare alghe giganti per eliminare la CO2

null

Per ridurre l’eccesso di gas serra in atmosfera la via che tendenzialmente polarizza il dibattito è quella della riduzione di emissioni, ma non è la sola.

 La ricetta per liquidare la crisi climatica non può essere costituita da una sola strategia, aumentano i sostenitori delle tecnologie di “sequestro attivo”, ovvero la spinta a sviluppare sistemi di stoccaggio più rapidi dei normali cicli naturali.

Uno di questi filoni di ricerca coinvolge il ruolo che le alghe, in quanto vegetali a rapida crescita, avrebbero nei confronti della CO2.

Da molti decenni esistono esperienze di coltivazione intensiva di alghe unicellulari per usi industriali e agricoli ma il problema risiede nella rapidità dei cicli con cui la CO2 raccolta viene poi dispersa dalle alghe stesse.

La Start-Up Pull To Refresh, si propone di sequestrare milioni di tonnellate di gas serra all’anno grazie a piantagioni di Macrocystis pyrifera, una specie di alghe giganti oceaniche. Il progetto finale prevederebbe enormi flotte di navi semi-autonome che coltivano alghe in aree precise degli oceani, consentendo in pochi anni di “tornare ai livelli preindustriali”, nelle parole di uno dei fondatori. Attualmente si è già conclusa una sperimentazione con un piccolo peschereccio ma la notizia sta già muovendo il mercato dei crediti di carbonio volontari, ora più che mai in cerca di quote per compensare le emissioni dell’industria.

ALTRI ARTICOLI:

Menu