Economia circolare UE: i benefici

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La piena applicazione dei principi dell’economia circolare consentirebbe all’Europa di generare mille miliardi di euro entro il 2040 e risparmiare 650 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Sono queste le conclusioni del rapporto del fondo Summa Equity “Investing in a circular and waste-free Europe.

La messa in pratica dei principi di economia circolare condurrebbe a numerosi vantaggi. Secondo il rapporto, si verrebbero a creare centinaia di migliaia di posti di lavoro, e l’80% della futura domanda di materiali potrebbe essere coperta attraverso il riciclo. Inoltre, le emissioni europee derivanti dall’uso di materia verrebbero ridotte del 55%, in quanto l’intensità di carbonio dei materiali riciclati è tra il 5-25% di quella delle materie prime.

Per raggiungere questi risultati, saranno necessari cambiamenti nei modelli di produzione e consumo, una rivalutazione degli approcci al trattamento dei rifiuti, e investimenti in attrezzature, impianti e infrastrutture. Per superare il modello dell’economia lineare, è necessario che si allineino tre attori:

  • La politica, che deve regolamentare il settore e aprire spazi di investimento;
  • Gli investitori, che devono insufflare denaro contante nei modelli di business incentrati su riduzione e riuso;
  • L’industria, che deve innovare e trasformarsi.

Guardando ai dati economici, i modelli di business circolari potrebbero generare entrate fino a 450 miliardi di euro nel 2040. Aggiungendo i risparmi derivanti dall’efficientamento dei materiali e la prevista crescita del 400% dell’industria del riciclo, l’economia circolare europea potrebbe generare un totale di 820 miliardi di euro entro il 2040.

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