INSETTI IN AMBIENTE URBANO: LA CIMICE DELL’OLMO

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Il verde urbano svolge un ruolo fondamentale – e fortunatamente sempre più riconosciuto – nel garantire la salute dell’uomo, contribuendo a migliorare l’abitabilità delle città grazie ai molteplici benefici che esso fornisce. Accanto a questi irrinunciabili effetti positivi, la presenza di piante nelle aree antropizzate implica però inevitabilmente la comparsa di diversi esseri viventi che legano ad esse il loro ciclo vitale (o parte di esso), che talvolta passano quasi completamente inosservati e altre volte creano invece delle vere e proprie situazioni di disagio. Tra questi, gli insetti sono spesso tra gli animali più facilmente percepiti dalla cittadinanza per via delle loro dimensioni e della loro mobilità e generano spesso fastidio per via della diffusa entomofobia.

Alcuni insetti in ambiente urbano comportano problematiche per le piante, come ad esempio:

  • la minatrice fogliare dell’ippocastano (Cameraria ohridella)
  • il più recente coleottero giapponese (Popilia japonica)

Altre che costituiscono anche un rischio diretto per l’uomo, come la processionaria del pino (thaumetopoea pityocampa).

Vi sono poi diverse specie che, pur essendo innocue, tendono però a infestare le abitazioni determinando a loro volta delle problematiche. È questo il caso della cimice dell’olmo (Arocatus Melanocephalus), una specie comune nell’Europa centro-meridionale diffusa in tutta la Penisola, che passa parte del proprio ciclo vitale sugli olmi (Ulmus spp.). L’insetto compie una generazione all’anno, a partire dalle uova che gli adulti depongono sulle piante in primavera e che si sviluppano all’incirca in una settimana. Sia gli stadi preimaginali (cinque, di cui tre neanidali e due ninfali) che gli adulti si nutrono a carico dei frutti degli olmi (samare), determinando danni che in letteratura vengono riportati come trascurabili.

Le situazioni di disagio si possono configurare però in estate, quando gli adulti lasciano gli alberi e si disperdono nell’ambiente, infestando gli edifici in gruppi talvolta anche molto densi e insinuandosi negli arredi e tra la biancheria.

Per questo motivo, nonostante la specie non sia dannosa per l’uomo, risulta spesso necessario intervenire per contenere il numero di individui ed evitare che penetrino all’interno delle abitazioni. A tal proposito, tra i diversi interventi possibili:

  • le potature, con cui si può mirare a ridurre il numero di frutti sugli olmi;
  • la rimozione di materiale vegetale in cui l’insetto può trovare rifugio nei mesi invernali;
  • i trattamenti chimici con appositi prodotti.

È invece non solo inutile, ma anche dannoso, utilizzare insetticidi in ambiente domestico, perché non colpisce il problema nel luogo in cui si origina. Al contrario, la migliore soluzione per evitare l’ingresso in casa di tali insetti risulta essere l’installazione di zanzariere.

Anthemis Environment si occupa di gestire il verde urbano e le problematiche ad esso connesse, garantendo le migliori condizioni per renderlo compatibile con le esigenze della cittadinanza.

(di Luca Gagliardi)

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