I parchi e gli spazi aperti forniscono un servizio pubblico per tutti. L’accesso ad essi è fondamentale per la salute fisica e mentale dei cittadini. Diversi studi, infatti, dimostrano che vivere in città aumenti i livelli di stress e il rischio di soffrire di disturbi mentali.
Uno studio condotto dai ricercatori del Max Planck Institute for Human Development di Berlino ha proprio indagato questa semplice ma importante correlazione. Il team guidato dalla psicologo Simone Kuhn, evidenzia come il vivere in prossimità di ambienti naturali migliora la funzionalità dell’amigdala, struttura del cervello che lavora nei momenti di stress. Quindi chi ha la fortuna di vivere in città con maggior accesso a grandi aree verdi, ha più probabilità di mostrare una struttura cerebrale più sana. Reagendo in modo più efficace allo stress.
Una ricerca precedente, della Harvard T.H. Chan School of Public Health, su un campione di donne che vivono fuori città, evidenziava come vivere a contatto con la natura ha innegabili effetti benefici sul benessere psicofisico. Riducendo in modo sensibile (meno 12%) il tasso di mortalità.
In questo momento storico, caratterizzato dalla minaccia, non ancora scongiurata del COVID-19, gli spazzi verdi urbani sono un valore aggiunto fondamentale per la salute e il benessere dei cittadini.
Le previsioni delle più importanti società di consulenza mondiale, come McKinsey, sottolineano come oltre il 70% della popolazione mondiale risiederà in aree urbane entro il 2050. Fondamentale diventa quindi pianificare una varietà di spazi aperti che forniscano attività ricreative attive e passive ai cittadini.