Nella mattinata di ieri, 13 settembre 2021, il Ministero della Transizione Ecologica ha pubblicato sul proprio portale l’avviso esplorativo per la raccolta di manifestazioni di interesse e l’individuazione di controparti – Paesi membri dell’Unione Europea – per il trasferimento statistico di energia da fonti rinnovabili.
Il riferimento normativo è l’art. 6 Direttiva 2009/28/CE (attuato in Italia a mezzo dell’art. 58 D.L. 16 luglio 2020, n. 76, convertito con Legge 11 settembre 2020, n. 120), che contempla la possibilità di concludere accordi tra Stati membri per il trasferimento ai fini statistici di quantità di energia rinnovabile così da poter raggiungere gli obiettivi nazionali ed europei di produzione da fonti rinnovabili per il 2020. Fondamentalmente, il meccanismo di funzionamento di questo strumento – voluto dalla Commissione Europea per assicurare la buona riuscita del Pacchetto Clima-Energia “Piano 20-20-20”, il predecessore del Pacchetto “Energia pulita per tutti” – è piuttosto semplice:
previo accordo fra le parti, una certa quantità di energia pulita viene espunta dalla contabilità nazionale di un determinato Stato membro e aggiunta a quella di un altro. L’operazione non prevede alcuno scambio effettivo – trattasi, infatti, di una procedura meramente statistica – ma consente agli Stati UE di essere pagati per la cessione del proprio surplus energetico verde.
In particolare, poiché l’Italia ha raggiunto con anticipo il proprio obiettivo sulle energie rinnovabili, fissato per l’anno 2020, oggi il Bel Paese possiede un surplus energetico verde stimato in circa 38 mila GWh rispetto a tale target, che può dunque cedere a quei Paesi membri meno virtuosi che siano rimasti indietro sulla rispettiva tabella di decarbonizzazione.
Nel citato avviso esplorativo si legge che, “laddove la manifestazione venga valutata positivamente, anche secondo il criterio del migliore vantaggio economico, si procederà con la stesura di un accordo intergovernativo tra le parti in conformità alla normativa europea e nazionale richiamata (…) I proventi derivanti dal trasferimento statistico sono attributi direttamente alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA) e sono destinati – secondo modalità stabilite dall’Autorità di Regolazione per l’energia reti e ambiente sulla base di indirizzi adottati da questa Amministrazione – alla riduzione degli oneri generali di sistema relativi al sostegno delle fonti rinnovabili ed alla ricerca di sistema elettrico, ovvero ad altre finalità connesse agli obiettivi clima/energia italiani per il 2020 e 2030 eventualmente concordati con lo Stato membro o regioni dell’Unione europea destinatari del trasferimento statistico”.
Il primo accordo di questa tipologia è stato firmato nel 2017, quando il Lussemburgo ha acquistato una piccola quota green dalla Lituania. Tuttavia, per quanto i dati a consuntivo del 2020 non siano ancora disponibili, le ultime stime comunitarie indicavano ben 14 Stati membri ancora lontani dal proprio obiettivo nel 2019, pertanto è lecito ipotizzare che oggi altri Paesi si avvalgano di tale strumento.