La zeolite, minerale di origine vulcanica, è attualmente al centro dell’attenzione da parte di molti settori tecnici:
- cosmetica
- biotecnologie
- agricoltura.
Le sue proprietà speciali, dovute alla microstruttura unica che la caratterizza, promettono di risolvere problematiche in ambiti che vanno dalla bonifica del suolo alla difesa delle colture, facendolo soprattutto in modo assolutamente sostenibile per gli ecosistemi.
La zeolite è inerte e sicura dal punto di vista tossicologico.
Si tratta di un tectosilicato, una classe di minerali cristallini formati da silicio e alluminio, che in natura si origina in particolari condizioni di sedimentazione a partire però da materiale vulcanico; il particolare arrangiamento di questi atomi nel reticolo genera una struttura tridimensionale con microscopiche cavità, questo fa si che le sue speciali proprietà siano di tipo fisico piuttosto che chimico. La zeolite è infatti in grado di acquisire e scambiare ioni con l’ambiente in modo variabile, incapsulandoli nelle sue cavità e rilasciandoli quando nell’ambiente scarseggiano. Questo comportamento è utile ad esempio per regolare pH e umidità nel suolo, cosa già nota da secoli agli agricoltori giapponesi, ma anche per rilasciare gradualmente composti fertilizzanti e/o fitofarmaci. Inoltre alcune classi di zeoliti riescono a legare efficacemente metalli pesanti come cromo, cadmio, rame e piombo, impedendone l’assorbimento da parte delle radici.
Più di recente è stato sperimentato con successo l’uso di zeolite polverizzata come protettore fogliare contro insetti fitofagi, muffe ed anche eccessiva insolazione. Questo materiale così versatile e con tossicità praticamente nulla promette di contribuire non poco alla conversione ecologica dei sistemi agricoli.
(di Ettore Bianchi)